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Il Diritto minorile regola l’insieme dei diritti e doveri dei genitori nell’interesse dei figli che padre e madre esercitano fino al raggiungimento della maggiore età dei soggetti minorenni.
Origine del Diritto minorile e ordinamento giuridico
Il Diritto minorile esiste in Italia dal 1909, quando è stato varato un primo disegno di legge in materia, mentre il primo tribunale specializzato per i minorenni è stato istituito soltanto nel 1934.
Attualmente, questi tribunali sono 29 di cui 26 sono operativi presso le Corti d’appello e altri tre operano come sezioni distaccate.
Il nostro Paese ha quindi preceduto, in materia di tutela dei minori, le successive iniziative internazionali che hanno caratterizzato la tutela dei bambini e ragazzi minorenni:
- La Società delle Nazioni ha istituito il comitato di protezione per l’infanzia nel 1919
- La prima Dichiarazione relativa ai diritti dell’infanzia risale al 1924, precisando le responsabilità degli adulti nei confronti di minorenni e bambini
- L’Onu ha creato l’UNICEF (United Nations International Children’s Emergency Fund) nel 1946 che, dal 1953, è un’organizzazione internazionale effettiva e permanente
- L’Assemblea Generale Onu ha adottato nel 1959 la Convenzione internazionale sui diritti dell’Infanzia che, dal 1989, considera bambini e minori non solo oggetto di cure, ma soggetti di diritto.
Le nuove sfide da affrontare per tutelare i minori
A questi passaggi fondamentali nella storia del Diritto minorile si sono aggiunti nuovi temi di stretta attualità che spaziano dalle adozioni internazionali (Convenzione dell’Aia del 1993) agli aiuti umanitari (Dichiarazione di Madrid del 1995), fino al contrasto dello sfruttamento sessuale e traffico dei bambini (Dichiarazione di Stoccolma del 1996 e risoluzione del parlamento Europeo del 2001).
Altri fronti di stretta attualità, che prevedono lo studio di nuove regolamentazioni, sono la pornografia minorile e l’uso senza regole di internet che può minare la salute fisica e psicologia dei minori.
I punti chiave del Diritto Minorile
A livello giuridico, il Diritto minorile comprende un’ampia serie di norme che regolano i doveri degli adulti verso i minori a partire dal mantenimento dei figli fino al raggiungimento della loro indipendenza economica.
Tuttavia, il supporto economico non basta e l’art 147 del Codice Civile non a caso recita: “il matrimonio impone ad ambedue i coniugi l’obbligo di mantenere, istruire, educare e assistere moralmente i figli, nel rispetto delle loro capacità, inclinazioni naturali e aspirazioni, secondo quanto previsto dall’articolo 315 bis“.
Quest’ultimo articolo è infatti molto importante perché sancisce l’obbligo di assistenza morale e affettiva dei genitori nei confronti dei figli minori per la loro corretta e sana crescita.
Il Diritto minorile si pone infatti un obiettivo fondamentale sulla base delle dottrine giuridiche più autorevoli: il minore e il bambino sono persone quindi fare il loro interesse non è un concetto astratto, ma molto concreto.
Ogni minorenne è infatti un essere unico e irripetibile con una precisa storia esistenziale a livello personale, familiare e sociale. Di conseguenza, gli adulti hanno l’obbligo di istruire ed educare i figli in base a quanto stabilisce l’articolo 147 del Codice Civile.
Educazione e insegnamento sono infatti due pilastri essenziali per il raggiungimento della maturità e una preparazione culturale è indispensabile per lo sviluppo delle capacità, inclinazioni e scelte future dei figli.
Obblighi di cura e mantenimento
Il dovere di curare e mantenere economicamente i figli minorenni fino a quando non saranno autosufficienti sono una logica conseguenza del dovere di cura da parte di entrambi i genitori e questi obblighi cambiano nei modi, ma restano in vigore anche in caso di separazione, annullamento del matrimonio o divorzio.
I doveri di assistenza ai figli minorenni sono talmente vincolanti da riguardare anche i genitori adottivi che devono farsene carico esattamente come quelli naturali.
L’obbligo alimentare e di cure mediche soddisfano ovviamente una necessità primaria dei bambini e ragazzi minorenni, ma il dovere di mantenerli abbraccia un concetto più ampio perché i genitori devono fornire tutto il necessario per offrirgli la migliore qualità di vita.
Ovviamente il mantenimento deve essere proporzionato alle reali condizioni economiche della famiglia, ma l’obiettivo finale è assicurare ai figli il sostegno delle spese che favoriscono una comune vita di relazione dentro e fuori l’ambito familiare.
I doveri concreti dei genitori verso i figli minori
I genitori non devono quindi limitarsi a soddisfare i bisogni primari di vita dei minori, ma assicurargli un’abitazione adeguata e favorire la loro crescita culturale.
I minori devono quindi contare sul supporto dei genitori per svolgere attività scolastica, sportiva e sociale. Di conseguenza, i genitori provvedono all’assistenza morale e materiale dei figli, predisponendo un’organizzazione domestica stabile.
L’obiettivo finale è quindi garantire ogni necessità di educazione e cura fino a quando i minori raggiungeranno l’età e la maturità per essere indipendenti e fare scelte consapevoli.
Le piaghe del bullismo e della pedofilia
Il Diritto minorile è chiamato ad ampliare il proprio raggio d’azione a livello giuridico per offrire adeguate risposte alle nuove minacce per l’incolumità dei bambini e minorenni in genere.
Bambini e adolescenti sono purtroppo vittime in misura crescente di bullismo e pedofilia che richiedono uno studio approfondito di questi gravi fenomeni e risposte sempre più urgenti.
Il bullismo è di tipo verbale (insulti, prese in giro e pettegolezzi gravi), fisico, (aggressioni) e sociale (esclusione forzata di un minore da un gruppo sociale) e la situazione si aggrava con il cyberbullismo esercitato in rete.
Secondo i dati Istat, il 22,3% di studenti delle superiori ha subito atti di bullismo che cominciano, in realtà, già alle elementari e creano traumi gravi o irreversibili nelle vittime.
La pedofilia è un altra gravissima forma di abuso e aumentano i casi di minori adescati da adulti con conseguenti violenze fisiche e psicologiche, aggravati dalla divulgazione del materiale pornografico in rete e adescamenti sui social.
Il Diritto minorile deve farsi carico di queste nuove sfide, ma oltre agli interventi legislativi, il dovere di genitori ed educatori consiste nel sostenere i minori, aiutarli a denunciare i fenomeni e non lasciarli mai soli: il loro sano sviluppo formativo deve essere la priorità del legislatore quanto dell’intera società adulta.
