Opposizione alle cartelle esattoriali

Opposizione alle cartelle esattoriali

Opposizione alle cartelle esattoriali

In questi giorni l’ente della riscossione sta inviando molteplici cartelle esattoriali. Molti sono gli utenti che si sono visti notificare cartelle di pagamento o comunicazioni preventive di iscrizioni ipotecarie.

Sappi che nella maggior parte dei casi è possibile impugnare la cartella esattoriale. Ciascun contribuente può fare opposizione alle cartelle di pagamento e/o all’esecuzione avviata dall’ente della riscossione, attraverso un procedimento nel quale deve essere garantito il contradditorio e il diritto alla difesa.

Prima di spiegarti quali sono le forme di opposizione alle cartelle esattoriali esperibili, ti spiego che cos’è una cartella esattoriale.

Che cos’è una cartella esattoriale

La cartella esattoriale è un atto con cui l’Agenzia dell’Entrate-riscossione ingiunge ai contribuenti il pagamento di una determinata somma di denaro. È volta a recuperare i cd crediti erariali.  Attenzione non si tratta di un semplice sollecito di pagamento ma è un vero proprio titolo esecutivo per cui alla scadenza riportata nell’atto l’Agenzia delle Entrate può procedere alla riscossione tramite pignoramento senza che venga ritenuto necessario l’intervento di un giudice. Ecco, perché è importante impugnare l’atto entro i termini previsti.

La cartella contiene la descrizione delle somme dovute all’ente creditore ( es. comune etc), l’invito a provvedere al pagamento entro un determinato termine, le informazioni sulle modalità di pagamento ( dove e come) e le istruzioni per richiedere la rateizzazione, la sospensione, o proporre ricorso.

Come avviene la procedura di riscossione?

La procedura di riscossione è la seguente: le somme che risultano dovute a seguito dei controlli effettuati dagli enti creditori, vengono iscritte a ruolo (il ruolo è un elenco che contiene i nominativi dei debitori, la tipologia del credito e le relative somme dovute).
Il ruolo formato dall’ente creditore viene trasmesso all’Agenzia delle entrate-Riscossione che provvede a predisporre e notificare le cartelle, nonché a riscuotere le somme indicate.

Sappi che la notifica della cartella esattoriale è il primo passo con la quale l’ente della Riscossione  procede a riscuotere il credito erariale. Esso può derivare da tributi, da contributi, da sanzioni amministrative. Con l’opposizione vai a contestare la legittimità della cartella.

Quali sono gli organi competenti?

Devi sapere che a seconda della natura del credito erariale si individua l’organo giudiziario dinnanzi al quale è possibile fare opposizione alla cartella esattoriale. Competente sarà: il Giudice di Pace, il Tribunale ordinario in funzione di Giudice del Lavoro, La Commissione Tributaria Provinciale.

Inoltre devi sapere che la tempistica per impugnare la cartella esattoriale è di fondamentale importanza: Per le contravvenzioni stradali e per tutte le sanzioni amministrative, la competenza è da del giudice di pace e il termine per impugnare è di 30 giorni dalla notifica della cartella; per le cartelle aventi a oggetto contributi previdenziali o assistenziali il termine è di  giorni e il giudice da adire è il Tribunale ordinario in funzione di giudice del lavoro e, infine, per tutte le imposte e gli altri tributi il termine è di 60 giorni e la competenza è della Commissione Tributaria provinciale. Nel caso in cui, l’esecuzione forzata è già avviata, ad esempio è stato avviato un pignoramento il giudice competente è il giudice dell’esecuzione.

Le forme di opposizione

Devi sapere che sono possibili due forme di opposizione alla cartella esattoriale: opposizione all’esecuzione e opposizione agli atti esecutivi. L’una o l’altra forma di opposizione dipendono dal tipo di vizio che si intende fare valere. Qualora si contesta la legittimità della cartella, cioè in altri termini si farà valere un vizio sostanziale della cartella esattoriale. ( es. prescrizione del credito), si dovrà farà opposizione all’esecuzione.

L’altra modalità è l’opposizione agli atti esecutivi, in questo caso si contesta la regolarità formale della cartella o dell’accertamento esecutivo. In tale caso, il vizio che si farà valere è di natura formale.

Se invece l’esecuzione forzata è già iniziata, ad esempio è stato avviato  un atto di pignoramento, la competenza è del giudice esecutivo, e sarà necessario, approntare una corretta strategia processuale al fine di difendersi dalla procedura di esecuzione forzata.

Come posso impugnare la cartella esattoriale?

Le modalità per impugnare la cartella esattoriale sono:

  1. Annullamento in autotutela: il contribuente in autotutela, quindi senza avviare un procedimento giudiziario, comunica tramite modulo apposito, o per via telematica, i motivi per cui ritiene che la cartella esattoriale emessa nei suoi confronti sia illegittima. In questo modo si segnala all’amministrazione competente l’errore in cui essa è caduta, sollecitando a riconsiderare la legittimità della cartella esattoriale ed annullarla.
  2. Richiesta di sospensione dell’esecuzione: il contribuente effettua una comunicazione stragiudiziale all’ente creditore allegando tutta la documentazione che comprova il pagamento già effettuato di quanto richiesto nella cartella esattoriale.
  3. Impugnazione giudiziale: il contribuente impugna la cartella esattoriale innanzi all’autorità giudiziaria competente.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *