Indice dei contenuti
- 1 La separazione di fatto e quella legale
- 2 La riforma del Diritto di famiglia
- 3 La procedura in caso di separazione
- 4 L’importanza del rapporto tra genitori e figli in caso di separazione
- 5 Il ruolo del Tribunale
- 6 Il divorzio in Italia
- 7 Quando è possibile fare richiesta di divorzio
- 8 Le nuove regole in vigore dal 28 febbraio 2023
La separazione e il divorzio sono momenti complessi e spesso traumatici che coinvolgono molte famiglie e la procedura è in costante evoluzione. Vediamo quindi in cosa consistono separazione e divorzio.
La separazione di fatto e quella legale
La procedura di separazione che precede il divorzio, è considerata sul piano giuridico una sospensione temporanea dell’unione matrimoniale e dei relativi effetti civili e il suo scopo è quello di non arrivare alla scelta estrema di divorziare se è possibile una riconciliazione tra i coniugi.
Esistono due tipi di separazione:
- La separazione di fatto è decisa volontariamente dalla coppia che interrompe il rapporto matrimoniale. Questo accordo non ha valore giuridico finché i coniugi non chiedono la convalida di un tribunale
- La separazione legale è invece regolata dalla legge e prevede il coinvolgimento di un giudice, dell’ufficiale di stato civile e degli avvocati se è necessario procedere con la negoziazione assistita delle parti in causa.
Da notare che la separazione legale può essere consensuale tra i coniugi oppure giudiziale quando interviene un procedimento giudiziario.
In ogni caso la coppia può riconciliarsi quindi la separazione prevede questa via d’uscita positiva, attraverso l’azione del giudice, oppure con una dichiarazione congiunta davanti al Comune che attesta l’avvenuta riconciliazione.
La riforma del Diritto di famiglia
La riforma del Diritto di Famiglia del 1975 non si limita più alla richiesta di separazione per colpa grave di uno dei coniugi, ma permette di fare richiesta a uno dei due per impossibilità di proseguire la convivenza anche con il parere contrario dell’altro coniuge.
In ogni caso, la legge può ancora imputare a uno dei componenti della coppia la responsabilità della crisi familiare se il suo comportamento è in contrasto con i doveri matrimoniali.
Inoltre, la Riforma Cartabia ha introdotto altre norme per affrontare in un processo unico ogni controversia riguardante la famiglia. Di conseguenza, anche la separazione e il divorzio sono oggetto di un unico procedimento.
Si prevede infine di istituire un Tribunale specializzato che dovrebbe occuparsi di tutti i problemi relativi alla famiglia a livello di relazioni, ruolo di tutti i componenti e tutela dei minori.
La procedura in caso di separazione
In sostanza la procedura da seguire riguardante la separazione prevede tre possibili opzioni:
- Domanda congiunta dei coniugi da presentare in Tribunale
- Negoziazione assistita da un avvocato per ognuno dei coniugi
- Avvio di procedura presso l’ufficiale di Stato Civile del proprio comune, ma non devono esserci figli minorenni, maggiorenni non autosufficienti a livello economico o portatori di gravi handicap.
L’importanza del rapporto tra genitori e figli in caso di separazione
La legge n. 219 varata nel 2012 ha parificato i diritti dei figli, nati da coppie regolarmente coniugate oppure solo conviventi. Inoltre, ha sostituito il concetto di potestà genitoriale con quello di responsabilità dei genitori che deve essere esercitata da entrambi.
Di conseguenza, le decisioni in materia di salute, educazione e istruzione dei figli sono assunte dai genitori di comune accordo e, in caso contrario, interviene il giudice.
Riguardo le spese da sostenere per il mantenimento dei figli, ogni genitore concorre in proporzione al suo reddito e il giudice può stabilire un assegno di mantenimento che viene adeguato su base Istat.
Il ruolo del Tribunale
Il giudice può inoltre stabilire l’affidamento dei figli a un solo genitore nell’interesse dei minori che hanno diritto di essere ascoltati prima della decisione del tribunale, in base alla loro età e maturità, per comprenderne le reali esigenze. Ognuno dei coniugi ha diritto di chiedere l’affidamento o la revisione delle disposizioni di affidamento.
Nell’interesse dei figli, il tribunale assegna la casa di proprietà a una dei coniugi o il contratto di affitto a chi dei due resta per abitarci. Il beneficiario perde il diritto di godimento sulla casa se non vi abita stabilmente, convive more uxorio con altra persona o contrae un nuovo matrimonio.
I figli maggiorenni non ancora autosufficienti economicamente hanno diritto a un assegno di mantenimento e, in caso di contrasti fra i genitori, il giudice interviene per sanzionare le inadempienze e violazioni del responsabile con ammenda da 75 a 5.000 euro.
Il divorzio in Italia
Nel nostro Paese, le coppie che compiono il passo estremo di divorziare seguono le procedure stabilite dalla legge 898/1970 che è stata modificata dalla n. 74 del 1987.
Si tratta di una scelta che la coppia affronta quando l’unione coniugale è in crisi irreversibile a livello “spirituale e materiale” e non è possibile una ricomposizione.
Il divorzio può essere consensuale o giudiziale proprio come la separazione e anche se la legge n. 55 del 2015 ha ridotto l’iter di presentazione di istanza di divorzio, il nostro ordinamento prevede che ci sia prima una fase di separazione legale.
Di conseguenza, i coniugi possono presentare domanda dopo 6 mesi anziché 3 anni, in caso di separazione consensuale, o dopo 1 anno di separazione giudiziale.
Quando è possibile fare richiesta di divorzio
Il divorzio è possibile se ricorre una serie di casi previsti dalla legge di cui possono avvalersi i coniugi che, durante la fase di separazione, non hanno ritrovato l’accordo o per importanti motivi che induce il tribunale a intervenire:
- Gravi delitti accertati a carico di uno dei coniugi con sentenza di condanna emessa dopo le nozze anche se il reato è stato commesso in precedenza
- Quando il matrimonio non è consumato
- In caso di cambio di sesso di uno dei coniugi.
Le regole che vincolano i coniugi divorziati sono simili a quelli della separazione, anche in merito alla cura dei figli ed è previsto un assegno di mantenimento che uno dei coniugi versa all’altro a meno che il beneficiario non si risposi. Inoltre, i coniugi divorziati non hanno più alcun diritto ereditario reciproco.
Le nuove regole in vigore dal 28 febbraio 2023
Il processo civile ha subito una recente riforma quindi esiste dal 28 febbraio scorso un rito unico che prevede la presentazione contemporanea della domanda di separazione giudiziale e quella di divorzio da esaminare nel corso di un unico procedimento in tribunale.
Chi non rispetta gli accordi stabiliti per l’affidamento e le visite ai figli minori è colpito da sanzioni e il giudice può condannare a un risarcimento uno dei coniugi che nasconde il suo vero reddito per ridurre l’assegno di mantenimento.
La competenza territoriale spetta al Tribunale di residenza dei figli minori o del convenuto cioè chi è chiamato in causa dall’altro coniuge e deve esercitare il suo diritto di difesa davanti al giudice.
Se si riuniscono il procedimento di separazione e quello di divorzio, si possono utilizzare gli stessi atti istruttori, ma serve comunque il passaggio in giudicato della sentenza parziale, riguardante la separazione, e l’effettiva fine della convivenza tra i due coniugi che deve risultare ininterrotta.